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Le nespole

sono tra i primi frutti che la primavera ci dona. La loro maturazione, nella nostra zona, avviene ad Aprile. Le nespole sono costituite soprattutto da acqua, contengono inoltre minime quantità di carboidrati, grassi proteine e fibre vegetali.  nespoleLe nespole possono essere consumate a maturazione completa o ancora leggermente acerbe. In tal caso il loro sapore risulterà leggermente acidulo. Il loro gusto è però molto dolce una volta che la maturazione si sia completata.Le nespole hanno una elevata percentuale di acqua, superiore all'80%, e un contenuto di zuccheri variabile dal 8 al 14 %. La componente proteica e lipidica è molto bassa, inferiore all'1%. Gli acidi variano dallo 0.4 a circa il 2 %. Tra questi l'acido ascorbico è presente soltanto in tracce, mentre gli acidi principali sono: malico, citrico, tartarico e succinico.

Il Nespolo, pianta dal frutto tipico del nostro territorio è unico, si produce prevalentemente nel comune di Calatabiano, in cui trova l'habitat ideale ed esclusivo per crescere rigoglioso, forte e produttivo. La nespola di Calatabiano è caratterizzata dal fatto di essere un prodotto di nicchia molto specifico e particolare.

A Calatabiano questi frutti vengono destinati alla produzione di conserve, marmellate, gelato alla nespola, liquore nespolino e nella pasticceria. Esistono diverse varietà, assumono particolare importanza la vaniglia e il nespolone o gigante. La produzione oscilla tra le 700 e 800 tonnellate secondo l'annata. Da diversi decenni, le amministrazione comunali organizzano a Calatabiano una manifestazione, per la valorizzazione di questo frutto, “La Sagra delle Nespole”, diventando così patrimonio immateriale di cultura e tradizioni delle province di Catania e di Messina.

In occasione della suddetta iniziativa, grande impegno ed interesse vengono riversati verso il settore agricolo ed artigianale valorizzando non solo il prodotto agricolo (la Nespola) ma tutto ciò che caratterizza la comunità, dalla  storia alla cultura, dall'artigianato al folklore, dalle terrecotte al carretto siciliano. La “Sagra della Nespola” si tiene generalmente la seconda domenica del mese di maggio, antecedente la festa del Santo protettore San Filippo Siriaco. La manifestazione ha anche lo scopo di far conoscere e valorizzare la nespola come prodotto fresco ed il suo utilizzo in campo alimentare, dalla famosa “Crostata alla marmellata” ad altri prodotti derivati (gelato, granite, marmellate, liquore “nespolino” etcc.)
Comune di Calatabiano

Liquore Nespolino

In un 1/2 lt di alcool a 95°  mettere in infusione 200 gr.  di noccioli di nespole.

Lasciare in infusione per almeno 30 giorni.  Preferibilmente al buio:

Preparare uno sciroppo di zucchero portando ad ebollizione 0,6 lt. di acqua  con 500 gr. di zucchero semolato.

Lasciare  raffreddare ed aggiungere l’ infusione alla nespola. Servire ghiacciato

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Uva

L'uva

viene utilizzata soprattutto per la produzione del vino, e si parla in questo caso di uva da vino, ma anche per il consumo alimentare come frutta, sia fresca (uva da tavola), sia secca (uva passa, utilizzata in cucina e nella preparazione dei dolci); infine dall'uva si estrae il succo d'uva (bevanda non alcolica), e dai semi si estrae l'olio di vinaccioli. 


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Il limone di Siracusa IGP

è il frutto appartenente alla cultivar femminello siracusano e ai suoi cloni, riferibili alla specie botanica Citrus limon (L.) Osbeck. Il femminello siracusano è la cultivar più rappresentativa d'Italia e produce tre fioriture: il primofiore (da ottobre a marzo), il bianchetto[3] (da aprile a giugno) e il verdello (da luglio a settembre).


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Il Ficodindia dell'Etna (DOP) è un prodotto ortofrutticolo italiano a Denominazione di origine protetta. Esso il frutto del ficodindia dell'Etna ed è quindi originario delle zone a terreno lavico.


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La ciliegia è il frutto del ciliegio (Prunus avium). La pianta addomesticata è stata ottenuta da ripetute ibridazioni della specie botanica.


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L'anguria di Siracusa o zuccherino è una pianta (Citrullus lanatus) della famiglia delle cucurbitaceae. Il frutto, chiamato in siciliano muluni o mellone, è un prodotto tradizionale siciliano inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
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Prodotti Tipici Siciliani

La Sicilia è ricca di molti prodotti tipici: dalla frutta di stagione a cui il clima conferisce sapori unici (matura almeno un mese prima delle altre zone d'Italia) ai prodotti elaborati della cucina, al vino, al marsala ai famosi dolci siciliani rinomati nel mondo.

Di seguito un elenco della:

Frutta e derivati

  • albicocca di Scillato, coltivata appunto nel comune di Scillato in provincia di Palermo;
  • arancia bionda di Scillato, sempre in provincia di Palermo;
  • arancia bionda valentia, coltivata perlopiù in provincia di Ragusa;
  • arancia navel che si coltiva a Ribera, comune dell'agrigentino, conosciuta anche come brasiliana;
  • arancia rossa moro a marchio igp, coltivata per la maggiore nelle province di Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna;
  • arancia rossa tarocco a marchio igp, coltivata per la maggiore nelle province di Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna;
  • arancia tarocco nucellare, in sperimentazione nel territorio di Acireale (Catania);
  • arancia rossa sanguinello a marchio igp, coltivata per la maggiore nelle province di Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna;
  • amarena;
  • anguria di Siracusa, coltivata appunto a Siracusa;
  • bastarduna (fichi d'India) di Calatafimi Segesta, in provincia di Trapani;
  • ciliegia mastrantoni, coltivata nei comuni catanesi di Pedara, Trecastagni, Nicolosi, Viagrande, Aci Sant'Antonio e San Giovanni La Punta;
  • confettura extra di gelsi, tipica della zona di Palermo;
  • confettura extra di mele allo zenzero, prodotta un po' in tutta la Sicilia ma in particolar modo a Palermo;
  • conserva di arance speziate, come sopra;
  • cotognata, prodotta a Villarosa, in provincia di Enna;
  • clementine comuni (incrocio tra arancio amaro e mandarino avana, note anche come mandaranci) coltivate generalmente dalle O.P. della Sicilia;
  • fichi d'India dell'Etna, coltivati appunto sulle colline dei comuni dell'Etna;
  • fichi d'India di San Cono, coltivati nell'omonimo comune in provincia di Catania;
  • fichi d'India della Valle del Belice, coltivati nell'omonimo territorio;
  • fichi d'India della Val di Catania, coltivati nei comuni di alta collina della Val di Catania in terreni a medio impasto;
  • fragola di Maletto, tipica dei comuni di Maletto e Bronte, in provincia di Catania;
  • fragolina di Ribera, comune di Agrigento;
  • fragolina di Sciacca, comune di Agrigento;
  • kaki di Misilmeri, tipici prodotti dell'omonimo comune in provincia di Palermo;
  • limone verdello, coltivato nei comuni di Acireale e Fiumefreddo, in provincia di Catania, e ad Avola e Noto, in provincia di Siracusa;
  • mandarino dell'Etna, coltivato appunto nei comuni dell'Etna;
  • mandarino tradivo di Ciaculli, coltivato nel litorale tirrenico di Palermo e nella provincia di Catania;
  • marmellata d'arancia, prodotta in tutta la Sicilia;
  • marmellata di cocomero, prodotta a Prato Cozzo in provincia di Enna;
  • marmellata di lumie e mandarini, tipica soprattutto delle province palermitane;
  • mele cola, coltivate sul territorio dell'Etna ad un'altitudine che va di 600 m ai 1800 m d'altitudine;
  • mele gelate cola, come sopra;
  • melone invernale giallo "cartucciaru" e verde “purceddu”, tipico dei comuni di Paceco, Erice e Valderice, in provincia di Trapani;
  • mostarda, tipica del comune di Militello nel catanese;
  • mostarde di fichi d'India, che coinvolono tutta la provincia di Catania e i comuni di Piazza Armerina, di Enna e di Santa Margherita del Belice, in provincia di Agrigento;
  • nespole di Trabia, in provincia di Palermo;
  • oliva nocellare del Belice dop, coltivata nei comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara, Partanna, Santa Ninfa e Salaparuta, in provincia di Trapani;
  • ovaletto di Calatafimi (varietà di arancia bionda), nell'omonimo comune in provincia di Trapani;
  • pere butirra d'estate, coltivate nel territorio etneo ad un'altitudine che va dai 600 ai 1800 metri;
  • pere spinelli, come sopra;
  • pere ucciardona, come sopra;
  • pere virgola, come sopra;
  • pesca tardiva di Leonforte, coltivata nei comuni di Leonforte, Assoro e Calascibetta, in provincia di Enna;
  • uva Italia da tavola di Canicattì igp, coltivata nell'omonimo comune in provincia di Agrigento e anche a Caltanissetta;
  • uva da tavola di Mazzarrone, coltivata nei comuni di Catania e Ragusa e, nello specifico, Caltagirone, Licordia Eubea, Mazzarrone, Acate, Chiaramonte Gulfi e Comiso;
  • uva passita di Pantelleria, prodotta nell'omonima isola;
  • pompelmo, coltivato per la maggiore nei comuni di Catania.

 Frutta secca

  • pistacchio, coltivato nelle province catanesi;
  • pistacchio di Bronte, tipico dell'omonimo comune in provincia di Catania;
  • mandorla, coltivata nelle province di Catania, Siracusa e Agrigento ma anche a Villarosa, in provincia di Enna;
  • mandorla di Avola, coltivata appunto ad Avola in provincia di Siracusa, tipica per il suo guscio spesso e molto duro;
  • nocciola, coltivata a Castigione di Sicilia, in provincia di Catania, nel Parco dei Nebrodi e nei comuni messinesi di Castell'Umberto, Montalbano Elicona, Sant'Angelo di Brolo, Raccuja, Santa Domenica Vittoria, San Piero Patti, San Salvatore Fitalia, Singara, Tortorici e Ucria, ed infine a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo;
  • nocciola dei Nebrodi, tipica del Parco dei Nebrodi;

    noce, coltivata in alcune province di Catania e Messina;
  • carruba, coltivata prevalentemente nelle province di Siracusa e di Ragusa;
  • pinoli;
  • fichi essiccati, tipici di Nissoria, in provincia di Enna;
  • mostarda essiccata, tipica di Caltagirone in provincia di Catania, di Piazza Armerina in provincia di Enna e di Giarratana in provincia di Ragusa. 

     Fonte:sito Rosaria

 

 

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